Le Cascate Del Serio: uno spettacolo della natura
Niente di più bello che andare in montagna e godere in prima persona dello splendore della natura. Una visita alle Cascate del Serio è una di quelle attività che non può mancare sulla lista di cose da fare.
Si trovano in Alta Val Seriana e più precisamente in una delle valli secondarie che confluiscono al suo interno, la Val Bondione.
Nascono dall’omonimo fiume, a pochi chilometri dopo la sorgente nelle Alpi Orobie a un’altezza di 1750mt. Sono tra le più alte d’Italia, l’acqua infatti precipita da un’altezza di circa 315 metri divise su tre salti principali, a 166, 74 e 75 metri. Prima che la diga a monte fosse costruita, in rare occasioni di pioggia persistente, si poteva ammirare il tuffo in un salto unico.
È possibile raggiungere i punti di osservazione migliore, attrezzati per fare trekking lungo il sentiero che parte da Valbondione in direzione Rifugio Antonio Curò (1915 mt). Per chi cerca invece un percorso più sfidante, per raggiungere il rifugio è possibile scegliere l’itinerario più breve, ma con maggior pendenza. È possibile camminare anche lungo la strada panoramica che si arrampica in tornanti lungo la vallata e finisce vicino al Lago Barbellino.
È possibile fare l’escursione durante le 5 aperture annuali dal punto di osservazione migliore e il percorso è semplice da seguire.
Partendo dal Palazzetto dello Sport di Valbondione, che si trova in Via T. Pacati, una volta usciti dal parcheggio si gira a sinistra e si inizia a camminare su strada. Al primo bivio si mantiene la destra in direzione Lizzola.
Dopo la prima curva, si percorrono 200 metri fino a imboccare sulla sinistra Via Curò. Dopo poco la strada diventa un sentiero che si inoltra nel bosco. Proseguendo si raggiunge la teleferica usata per i rifornimenti del rifugio.
Il sentiero esce dal bosco e procede in salita fino a incrociare il sentiero CAI.
Si prosegue a sinistra fino a percorrere un aereo scavato nella roccia del monte Verme e di li a poco il Rifugio Curò.
Si trovano in Alta Val Seriana e più precisamente in una delle valli secondarie che confluiscono al suo interno, la Val Bondione.
Nascono dall’omonimo fiume, a pochi chilometri dopo la sorgente nelle Alpi Orobie a un’altezza di 1750mt. Sono tra le più alte d’Italia, l’acqua infatti precipita da un’altezza di circa 315 metri divise su tre salti principali, a 166, 74 e 75 metri. Prima che la diga a monte fosse costruita, in rare occasioni di pioggia persistente, si poteva ammirare il tuffo in un salto unico.
È possibile raggiungere i punti di osservazione migliore, attrezzati per fare trekking lungo il sentiero che parte da Valbondione in direzione Rifugio Antonio Curò (1915 mt). Per chi cerca invece un percorso più sfidante, per raggiungere il rifugio è possibile scegliere l’itinerario più breve, ma con maggior pendenza. È possibile camminare anche lungo la strada panoramica che si arrampica in tornanti lungo la vallata e finisce vicino al Lago Barbellino.
È possibile fare l’escursione durante le 5 aperture annuali dal punto di osservazione migliore e il percorso è semplice da seguire.
Partendo dal Palazzetto dello Sport di Valbondione, che si trova in Via T. Pacati, una volta usciti dal parcheggio si gira a sinistra e si inizia a camminare su strada. Al primo bivio si mantiene la destra in direzione Lizzola.
Dopo la prima curva, si percorrono 200 metri fino a imboccare sulla sinistra Via Curò. Dopo poco la strada diventa un sentiero che si inoltra nel bosco. Proseguendo si raggiunge la teleferica usata per i rifornimenti del rifugio.
Il sentiero esce dal bosco e procede in salita fino a incrociare il sentiero CAI.
Si prosegue a sinistra fino a percorrere un aereo scavato nella roccia del monte Verme e di li a poco il Rifugio Curò.